La recente ristampa di Dreaming A Human Symphony, la Rock opera di Tony Carnevale uscita quasi 10 anni fa, ci permette di riparlarne in altri termini di vero e proprio masterpiece, ma andiamo per gradi.
Il tastierista romano, oltre ad annoverare una discografia solista è un compositore di musiche per film e programmi televisivi, ed è tra i pochi solisti ad apparire nell’enciclopedia “L’Italia del Rock”, vantando anche la presenza in diversi testi di settore.
L’artista confeziona un’opera rock che si erge a punto di riferimento, a metà strafa tra concept sinfonico e musical teatrale, dimostrando di trovarsi a proprio agio anche con i brani cantati, in passato meno presenti nei suoi album.
L’artista permane ben poco nei territori prog, direzionandosi verso le compagini epiche, pomp e addirittura AOR.
I risultati come dimostrano brani come “Sing Me Another Song” e “…Where A Flower Can Stay”, entrambi con un potenziale da classifica statunitense, se solo i mezzi promozionali fossero stati diversi.
Inoltre, stupisce notare che la voce prog italiana per eccellenza, quella di Francesco di Giacomo, viene impiegata in un brano privo di assonanze prog, più votato al rock puro a vocazione determinata e galvanizzante, “The Power Of Freedom”, pezzo che, è genuina testimonianza della versatilità del compianto cantante romano, considerato che si tratta di un’esecuzione a dir poco esemplare.
L’opera è anche una delle ultime incisioni in studio del citato Di Giacomo, nonché di Rodolfo Maltese, entrambi presenti nei suoi lavori con una certa puntuale ricorrenza, testimonianza non soltanto di fraterna amicizia, ma anche di stima tra colleghi musicisti, rinnovata nel tempo con immutata convinzione.
(Gianluca Livi)