Un appuntamento da non perdere: ci vediamo domenica 16 Aprile, alle ore 11, al Teatro Basilica in Roma, in Piazza San Giovanni in Laterano 10, per “sentire” insieme, in anteprima, il nuovo lavoro inedito di Tony Carnevale, per l’etichetta Soundtrack Records. È un progetto particolare, completamente realizzato dall’autore, stampato su vinile, ma con un CD omaggio inserito nella confezione, per soddisfare tutte le esigenze di ascolto. Oltre ai diversi brani per orchestra, contiene anche una piccola sonata per pianoforte solo, ed un omaggio a Francesco Di Giacomo e Rodolfo Maltese del Banco: una versione sinfonica del già noto brano La vita che grida, edito nell’omonimo album del 1995, realizzato in forma di mini Suite per violoncello solo, pianoforte, orchestra e band. Un’occasione per fare un’esperienza emozionale diversa, insieme. È prevista la partecipazione di diversi ospiti, persone direttamente o indirettamente legate all’autore e alla sua musica.
Il lavoro, come altri precedenti album dell’autore, si caratterizza, dal punto di vista compositivo, per la presenza di diversi codici linguistici e per la libertà formale, ed ha come sottotitolo Immagini per Pianoforte e Orchestra: questo ci propone un’idea di suono come “immagine” interna dell’essere umano, legandosi a tutta la ricerca che l’autore ha condotto per anni, pubblicata in diversi libri, tra i quali è importante segnalare il più recente Oltre le note, titolo che ritroviamo anche in uno dei brani di questo nuovo disco.
L’evento è nato dall’idea di riproporre qualcosa di vissuto dagli adolescenti degli anni ’70, quando, all’uscita di un nuovo disco (ovviamente erano vinili), si faceva la fila davanti ai negozi, per comprarne magari uno solo e poi correre a casa di chi aveva il migliore “stereo” per ascoltarlo insieme. Proprio questo “sentire insieme” è stato uno degli elementi formativi dell’autore, che lo ha portato addirittura a costruire, su questa esperienza di ascolto collettivo, uno dei punti cardine dei Laboratori di Musica Originale – che vantano il patrocinio della SIAE e il sostegno dell’IMAIE – che dirige ormai da ventitré anni.
Questa idea si lega anche, più profondamente, ad un approccio alla musica più legato all’ascolto, in un momento storico nel quale la visione tende a prevalere, a causa della priorità che ha acquisito l’attività performativa a discapito del senso profondo dei suoni: troppo spesso le persone vanno a “vedere” un concerto, più che a “sentire”, nel senso più profondo del termine.
Noi vogliamo ascoltare, insieme all’autore, farci raccontare il senso del suo lavoro, il vissuto personale ed affettivo, le memorie, gli aneddoti, la verità sui suoni che ha scelto per stabilire una relazione emozionale con altri esseri umani.