La musica come esperienza psichica umana 


Un nuovo capitolo del progetto autoriale e multimediale di Tony Carnevale — tra suono, cultura e verità umana.

Dopo un periodo di silenzio pubblico e di intensa ricerca personale, Tony Carnevale presenta un’importante riflessione sul proprio percorso umano e artistico.

Con un linguaggio che unisce visione, sincerità e cultura, l’artista torna a raccontarsi attraverso una sorta di manifesto che anticipa il nuovo corso del suo progetto autoriale e multimediale per il prossimo futuro.


Essere davvero… non essere ovunque. Arriva un momento in cui ti fermi in un luogo ideale e ti prendi un attimo per pensare alla tua vita. Tutte le esperienze, anche quelle più lontane tra loro, sembrano chiederti di ‘stare insieme’. È il momento in cui smetti di rincorrere le cose e cominci a ri-comporre, a dar loro un senso nuovo.


Nel suo messaggio, Tony racconta la necessità di rimettere insieme i fili di una vita musicale che ha attraversato mondi diversi: dal sinfonico al Progressive, dalla canzone d’autore al cinema, dalla danza alla formazione, dalla ricerca sulla reazione umana al suono alla scrittura di nove libri su questi argomenti e sul suo originale metodo ANORA.
Con un obiettivo chiaro: riportare l’attenzione sulla funzione culturale del suono e della musica.

Non un ritorno, ma — come scrive — “un atto di integrità, umana e quindi artistica.


Cultura, quindi, non algoritmo


L’artista ribadisce anche la sua posizione netta rispetto all’uso dell’intelligenza artificiale nella creazione musicale:

Niente intelligenza artificiale (NO AI), solo suoni ‘umani’, fatti con pensiero, affetti e mani.
Non contro il progresso, ma a favore della cultura: rimettere al centro dell’ascolto la verità del suono, la creatività e l’espressività di chi crea e la sensibilità di chi accoglie ciò che è stato creato.”


Un principio che anima anche il Metodo ANORA, la sua esperienza formativa dedicata allo sviluppo dell’identità artistica originale attraverso il pensiero creativo e una sensibilità all’ascolto, nella difesa della dimensione umana della musica.
Come spiega Tony, “essere e restare creativi e onesti, anche quando non conviene, è oggi un atto rivoluzionario.”


Tony propone una riflessione sul panorama musicale contemporaneo, dove l’arte è spesso confusa con il prodotto e la visibilità con il valore.
Per lui, la cultura resta un atto di resistenza:

La vera vittima del marketing musicale non è solo il musicista, ma anche l’ascoltatore, sedotto da una superficie patinata, dalla predominanza del ‘visivo’ e privato della possibilità di scegliere davvero.


Con l’Associazione ANORA e con il Tony Carnevale ANORA Project, l’artista porta avanti da anni l’idea di una musica “bio”: “non manipolata, non costruita per piacere, ma per esprimere qualcosa di vero.
Una musica che non nasce per intrattenere, ma per far riflettere.
Una musica che vuole restare umana.

Per essere artisti non è necessario essere esibizionisti. Non sono mai stato interessato alla performance musicale intesa come sport, ma all’arte come cultura, alla musica come luogo di relazione e di senso.


Riferimenti e pensieri


In un recente post sui social, Tony cita Lucio Battisti e Pierre Schaeffer, riconoscendoli come punti di riferimento per un’idea di musica “acusmatica”, che vive nell’ascolto e non nell’immagine:

La musica per me non è un mestiere, è una forma di verità. E la verità non ha bisogno di clamore, di palchi, di urla. Ha bisogno di silenzio, di ascolto, di tempo.” (Battisti, 1976)


E ancora:


La musica non vive nella sola forma, ma nella relazione tra chi la offre e chi la accoglie.
Ma quella relazione, oggi, è continuamente minacciata.


Con questa riflessione, l’artista denuncia la perdita di autenticità causata da logiche di mercato, media e algoritmi, e rivendica anche la necessità di esserci in prima persona nella comunicazione delle proprie opere: “un atto di difesa del legame umano tra chi crea e chi ascolta.”


Le piattaforme e il progetto autoriale

Da questa visione nasce il nuovo assetto del progetto artistico e culturale di Tony Carnevale 2025–2026, che integra musica, formazione e riflessione culturale attraverso diverse piattaforme:


SoundCloud
come archivio d’autore e vetrina culturale, dove la maggior parte dei brani è proposta in forma di estratti:

Non per strategia, ma per scelta. Sono inviti, frammenti che cercano risonanza.


YouTube
come spazio visivo e narrativo, dove si intrecciano opere, interviste, ricerche e rappresentazioni di percorsi formativi.


Bandcamp, gestito da Soundtrack Records, dove sarà presto possibile acquistare vinili, CD o tracce digitali delle edizioni complete.

Un disco, per me, non è un insieme di tracce: è un racconto completo, un piccolo film dove le immagini che hanno nutrito la creatività dell’autore vengono comunicate attraverso i suoni che faranno creare nuove immagini nella mente di chi ascolta.


E ancora:


Un disco è un presidio culturale, è un atto di resistenza.
Nel suo essere oggetto concreto, racchiude un gesto importante: rendere materiale un’opera immateriale.
La musica, per sua natura, si propaga e scompare nell’aria: è suono che vive solo nel tempo dell’ascolto.
Il disco, invece, la trattiene, le dà un corpo, una forma fisica in cui la memoria e l’esperienza possono depositarsi.
Diventa un luogo d’incontro tra chi ha creato e chi ascolta, un territorio di senso che difende la musica dalla dispersione dell’ascolto casuale, dal consumo istantaneo, dall’oblio.”


Il disco è una dimora del suono. È il momento in cui la musica diventa testimonianza, presenza.
Ogni album è una forma narrativa: ha un inizio, uno sviluppo, una fine. È un percorso che si attraversa, non un insieme di tracce separate.
Il suo ordine non è casuale, ma costruito come quello dei capitoli di un libro: ogni brano prepara il successivo, e insieme compongono un unico discorso emotivo e poetico.

In questo senso, il disco è anche presidio culturale: difende l’idea che la musica non sia solo intrattenimento, ma forma di pensiero.
Un pensiero che si ascolta, che vibra, che avvicina e unisce.

È ciò che permette al suono di diventare concreto, di avere un volto, un’identità.
È il modo con cui un musicista lascia traccia del proprio mondo interiore, rendendo condivisibile ciò che, senza il disco, resterebbe note su carta. O anche niente.

Il disco è la pagina sonora attraverso la quale la musica si può rivelare.
È il ponte tra l’effimero e il permanente, tra il gesto creativo-performativo e la memoria.
E finché esisteranno dischi “fisici”, la musica continuerà ad avere una casa in cui essere ascoltata e riconosciuta.


Tony anticipa anche la pubblicazione futura di un archivio di inediti su SoundCloud, dedicato a chi desidera esplorare più a fondo il suo mondo creativo: uno spazio speciale per chi ascolta con attenzione e curiosità.


Una ricerca dell’essenza


Il progetto che prende forma in questi mesi è “un viaggio verso la verità del suono, la sua funzione culturale e la sua capacità di unire le persone nell’ascolto, individuale e collettivo.”
Un cammino coerente con tutta la poetica di Tony Carnevale, e con un suo principio fondativo:

La musica non esiste in natura. Nasce solo quando qualcuno la crea, esiste quando qualcuno la suona o qualcosa la diffonde, e qualcun altro la ascolta.
È un fatto di relazione interumana, da fantasia a fantasia.”


Ascolta e segui il progetto:

SoundCloud
YouTube

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